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Rifugio Sesvenna








 


 LA SALITA AL RIFUGIO 

E’ davvero ricca di fascino la salita al rifugio Sesvenna attraverso il quieto ed incantato paesaggio invernale della Val Slingia. Particolarmente bello è lo sguardo verso la testata della valle, dove il Föllerkopf si eleva con le sue sembianze dolomitiche e la ripida Schwarze Wand serra improvvisamente tutta la valle. Proprio in quel punto, sulla fascia rocciosa della Schwarze Wand, si trova il punto più critico della salita, da percorrere con prudenza in caso di condizioni non perfette.

Salita:  da Slingia (Schlinig) si tiene il sentiero, ben preparato dalle motoslitte, all’incirca al centro del fondovalle, solo leggermente in salita, fino a raggiungere dopo una breve fascia boscosa una zona pianeggiante ed abbastanza larga. Qui ci troviamo nel regno dello sci da fondo: una delle piste più ambite del Sudtirolo si snoda attraverso questo splendido paesaggio. Dopo una buona mezz’ora si perviene alla malga Planbell (ristoro) e dopo altri 10 minuti alla stazione a valle della teleferica per il trasporto dei materiali al rifugio. Passando sotto tale stazione, sempre tenendosi al centro della valle, si risalgono terreni in lieve pendenza fino a raggiungere il piede della Parete Nera (Schwarze Wand). A destra, abbastanza ripidamente su per i dossi, si punta verso una roccia prominente. Raggiunta questa, si attraversa con prudenza il ripido pendio, largo ca. 25 metri (coltelli spesso necessari!), al termine del quale ci si trova sopra la parete. Anziché seguire il bordo superiore di questa (a causa dei grandi cumuli di neve il largo sentiero estivo nno è più riconoscibile) ci si innalza verso destra su per una costola, dopodichè attraversando verso sinistra si arriva dopo ca. 100 metri ad una palizzata. Da questo punto è visibile il rifugio, che si raggiunge senza alcun problema percorrendo terreni pianeggianti verso sinistra.
Tempo di salita
:  2 ore.
Dislivello
: 550 m
Indicazioni
: in caso di condizioni non sicure deve essere prestata molta attenzione sia nel tratto fra la malga e la Schwarze Wand, che nei pressi della fascia rocciosa. Inoltre è sconsigliabile intraprendere la salita nei momenti più caldi della giornata. Si raccomanda di raccogliere informazioni per telefono direttamente dal gestore del rifugio.

LA FORCELLA SESVENNA 2.819 m 
(Fuorcla Sesvenna o Sesvennascharte)

La „Fuorcla Sesvenna“, dalla quale derivano tutte le escursioni nella parte occidentale dell’area, dischiude alla vista per la prima volta sul Piz Sesvenna, non visibile dal rifugio, che appare visto da qui con il suo splendido ghiacciaio.  
SALITA:  dal rifugio si va a sinistra (esattamente verso ovest) in moderata salita fino ai piedi del testone con il „pendio del rifugio”, ben visibile dal rifugio stesso. A questo punto si prende a destra in traversata e si raggiunge una piccola forcella, dalla quale si perde la vista del rifugio. A differenza che per il sentiero estivo, si prosegue ancora verso destra ed in leggera discesa, per non dover attraversare l’assai ripido fianco nord. Quindi verso sud-ovest per terreni moderatamente ripidi e non difficili, fino a raggiungere una strettoia sotto una testa rocciosa sporgente. La si aggira verso destra e si sbuca nell’ampio bacino superiore sotto la Forcella Sesvenna (Sesvennascharte), che solo da qui è visibile. Sempre dritti attraversando leggere gobbe ed avvallamenti, e tenendosi un rilievo poco pronunciato, stando abbastanza al centro del bacino fino al laghetto subito sotto la forcella (Furkelsee). Questa si raggiunge compiendo un arco verso destra.
Tempo di salita
: 1½ - 2 ore
Dislivello: 560 m
Discesa: lungo l’itinerario di salita

Indicazioni
:  se il percorso è scelto correttamente, la salita non mostra particolari problemi. Il fianco settentrionale della testa visibile dal rifugio deve essere aggirato (discendendo per poco dalla piccola forcella). Ovviamente è da evitare assolutamente anche la salita diretta del “pendio del rifugio” (“Hüttenhang“).  In corrispondenza della strettoia sotto la testa rocciosa (a più di metà della salita) si dovrebbe prestare attenzione in caso di condizioni non ottimali.  In tal caso è consigliabile non procedere direttamente attraverso la strettoia, ma stare subito a destra di questa, risalendo la ripida ma breve spalla. Attenzione: la Forcella Sesvenna viene scambiata spesso con la Forcella della Punta della Vedretta (Fernerspitze) che si trova ben alla sua sinistra!

 MUNTPITSCHEN (Monpiccio)  3.162 m

Il roccioso, piramidale Muntpitschen non è propriamente una montagna da scialpinismo. Nel caso che qualcuno volesse rendere visita a questa elegante cima anche in inverno, rimarrà sicuramente affascinato dal grandioso panorama. 
Salita
: lungo la traccia di salita al Piz Sesvenna su per il ghiacciaio, fino alla parte centrale ed abbastanza pianeggiante di questo, quindi verso sinistra, in direzione della forcella fra Muntpitschen e Foratrida. Raggiunta questa forcella, si lasciano gli sci e si risale a piedi la cresta fino alla vetta.
Tempo di salita
: dal Rifugio Sesvenna ca. 3½ ore.
Dislivello
:  ca. 1000 m
Discesa
: La discesa, naturalmente a partire dal punto di deposito degli sci, segue la traccia di salita. L’assai ripido pendio nord (accesso poco prima della vetta) può essere tentato solo con condizioni perfette della neve. Per la discesa diretta sulla Malga Slingia (Schliniger Alm) vedi la relativa descrizione. 
Indicazioni
: la cresta di vetta richiede passo sicuro. Poco al di sotto della forcella c’è un crepaccio terminale, non visibile in inverno. Assolutamente sconsigliabile la discesa in arrampicata della cresta nord che porta alla Punta della Vedretta (Fernerspitze)!

TRAVERSATA SESVENNA – FORATRIDA – MUNTPITSCHEN
Alpinisti esperti, disposti a portarsi dietro gli sci, possono fare in un sol giorno i tre tremila, Piz Sesvenna 3.204m, Foratrida 3.136m e Muntpitschen 3.162m. Naturalmente non è qui il caso di parlare di piacere della sciata. Questa traversata, che si sviluppa sempre lungo la cresta, richiede esperienza e grande prudenza. Da evitare in ogni caso una discesa diretta dal Muntpitschen lungo la cresta nord!

 PUNTA DELLA VEDRETTA (FERNERSPITZE)  2.954 m

Questa montagna nei pressi della Forcella Sesvenna (Sesvennascharte) si presta ad una escursione a se stante, ed offre, accanto ad un superbo panorama, diverse possibilità di discesa. 
SALITA
: dalla Forcella Sesvenna verso sud (a sinistra) si sale in breve ed abbastanza ripidamente all’anticima. Dopo aver perso di poco quota per raggiungere la forcellina fra l’anticima e la cima principale, dalla quale si potrà eventulamente scendere (descrizione c) della discesa)  si torna a salire su una spalla, inizialmente piuttosto ripida e tale da richiedere passo sicuro, e quindi si raggiunge la vetta.

Tempo di salita
: 2½ ore  - dalla forcella in ca. mezz’ora.
Dislivello
:  ca. 700 m
Discese
:
a)
       lungo l’itinerario di salita
b)
       dalla cima principale si va verso est attraversando la spalla fino all’insellatura fra e Föllerkopf. Da qui si scende lungo il bel pendio nord, che riconduce alla traccia di salita a monte della testa rocciosa (strettoia). Per l’eventuale proseguimento della discesa per il lago Sesvennasee (Föllasee) attraverso il ripido canalone che termina fra il rifugio e la Parete Nera (Schwarze Wand), vedi descrizione apposita
c)
       dalla forcella fra l’anticima e la cima principale si scende verso est nel canalone, inizialmente ripido ma molto largo, per ca. 150 metri; dopodiché si prende, tenendosi un pò sulla destra, un bel pendio esposto a nord-est che si ricollega alla discesa descritta al punto b) e quindi riporta alla traccia di salita
d)
       per la discesa diretta sulla malga di Slingia (Schliniger Alm), che può essere tentata solo in condizioni di assoluta sicurezza per quanto riguarda il rischio di valanghe, esistono due varianti: 1) dalla forcella fra Föllerkopf e Fernerspitze (pendio molto ripido, spesso con neve riportata dal vento, da tentare solo in caso di firn ottimale!), e  2) a sud della Fernerspitze. In quest’ultimo caso si scende dapprima in direzione ovest la cresta che si allunga fino al Monpiccio (Muntpitschen), fino a raggiungere dopo ca. 200 metri una piccola insellatura, dalla quale si inizia la discesa a sinistra, verso sud-est.  Il pendio, inizialmente non molto ripido, d’improvviso aumenta la pendenza e la cosa migliore è tenersi del tutto a destra, per evitare possibili slavine dal ripido fianco sud della Fernerspitze. Superato questo pendio non privo di problemi la discesa prosegue su piacevoli terreni e conche (vedi descrizione della discesa diretta dal Ghiacciaio Sesvenna).

Indicazioni
: la discesa lungo l’itinerario di salita è certamente la più sicura, ma non offre granché dal punto di vista del piacere della sciata. Per le discese b) e c) ci si dovrebbe render conto delle condizioni della neve sul posto ed andrebbero particolarmente evitate discese in prossimità di mucchi di neve riportata dal vento. La discesa diretta sulla Schliniger Alm va tentata solo in condizioni assolutamente sicure.

7 - SCHADLER  2.948 m

Escursione in andata-ritorno breve e non particolarmente impegnativa. Questo punto panoramico si trova al centro dell’intera area di escursioni e pertanto offre una veduta ottimale sul complesso delle mete scialpinistiche in tale area. Naturalmente l’escursione può essere leggermente allungata fino a raggiungere il vicino Piz Rims.

SALITA
: dalla Forcella Sesvenna (Sesvennascharte) si va a destra (verso nord) senza problemi per il pendio moderatamente ripido, fino alla sommità. 
Tempo di salita
: 2 ore  - dalla forcella in 20 minuti.
Discesa
: per l’itinerario di salita.
In primavera e con condizioni sicure è possibile la discesa dalla vetta verso est, seguendo una spalla abbastanza ampia; quindi si piega a sud prendendo un pendio ripido (attenzione, pendio sottovento!) fino a rientrare sulla traccia di salita alla forcella poco a monte della strettoia.

Indicazioni
: il percorso normale non presenta problemi particolari se la traccia è scelta correttamente. La discesa del ripido pendio a sud richiede buone condizioni del firn e deve assolutamente essere evitata nel caos di neve riportata dal vento.

 PIZ RIMS 3050 m


Un tremila attraente e posto a non grande distanza, con un magnifico panorama circolare. Volendo lo si può collegare al vicino Piz Cristanas (3.092m). Stupenda la discesa del ripido pendio est, tuttavia consigliabile solo nelle migliori condizioni.

SALITA
: dalla Forcella Sesvenna (Sesvennascharte) si ragiunge lo Schadler e da qui, dopo un breve tratto in discesa, alla vetta sempre percorrendo la lunga cresta. Questa prosegue verso nord-ovest spesso orlata di cornici, fino a raggiungere il Piz Cristanas, distante solo un quarto d’ora.
Tempo di salita
: 2 ½  ore.
Dislivello
:  800 m
Discesa
: per l’itinerario di salita. Bellissima la discesa del ripido pendio orientale fra il Piz Rims e lo Schadler, ma da percorrere solo in condizioni di neve assolutamente sicure!
Indicazioni
: il percorso normale non presenta problemi particolari se la traccia è scelta correttamente. Il pendio sotto la vetta può essere problematico nel caso di accumuli di neve riportata. La discesa del versante orientale (per lo più orlata di cornici in alto) deve essere evitata in caso di neve non sicura ed in particolare se la neve è riportata dal vento.
 
 
salendo alla Forcella Sesvenna (Sesvennascharte), vista sull’elegante Piz Rims con lo svelto pendio orientale.

 Punta Rasaß Spitze  2.941 m

Questa apprezzata meta scialpinistica si eleva a nord-ovest del Rifugio Sesvenna e permette divertenti discese su firn primaverile. Il panorama dalla vetta è grandioso : a sud-ovest si riconosce chiaramente l’Ortles con i suoi satelliti; più oltre verso ovest svetta il Piz Sesvenna con i dolci pendii del suo ghiacciaio; a nord lo sguardo abbraccia le vette da scialpinismo della Val Roja e l’appartata Fallungtal; verso est le cime delle Ötztaler Alpen, sopra tutte la Palla Bianca, ben visibile.

SALITA: dal rifugio la cima vera e propria non è visibile, ma lo sguardo può abbracciare l’intera cresta dietro la quale si trova la traccia di salita. Dapprima si procede per un tratto verso la valle in direzione del Passo di Slingia (Schlinigpass) e si prende quindi a salire a destra, su terreni inizialmente piuttosto ripidi e gradinati, sempre tenendosi poco a sinistra della lunga dorsale che scende dalla vetta fino a poco sopra il rifugio. Nella parte mediana, da cui la vetta è ben visibile, il terreno diviene abbastanza pianeggiante e da qui occorre puntare verso pendii più ripidi sulla destra, per raggiungere la cresta sud-est. Lungo questa verso sinistra all’anticima (2.927m) e quindi proseguendo su una breve ma piuttosto ripida cresta si raggiunge la vetta principale.
Tempo di salita
: da 2 a 2 ½  ore.
Dislivello
:  ca. 700 m
Altre vie di salita:

-         da Roja (Rojen) (1.973m) inoltrandosi ancor più nella valle, poi prendendo la stretta Fallungtal (attenzione, valle con conformazione a V, forte pericolo di valanghe!) si sale, tenendosi un poco a sinistra, alla cresta fra lo Schwarzer Kopf ed il Rasaß; lungo questa si raggiunge la cima (salita in ca. 3 ore ½)
-         dalla Seebödenspitze (2.859m), raggiungibile in ca. 30 minuti dallo skilift superiore della Malga di S. Valentino (Haideralm), sempre tenendo la cresta in direzione ovest, fino alal vetta (salita in ca. 2 ore)

Discesa
:
a) 
 per l’itinerario di salita;
b)  
se le condizioni sono sicure, si può scendere lungo il pendio abbastanza ripido fra l’anticima e la cima principale e quindi riprendere la traccia di salita
c)   molto bella, sempre se le condizioni sono assolutamente sicure, è anche la discesa del pendio posto un poco a nord della cima, fra il Rasaß e la Craist’Alta. Appena raggiunta la fine di questo pendio ci si tiene sulla sinistra, per raggiungere nuovamente la traccia di salita. Si può anche scendere su pendii divertenti direttamente al Passo di Slingia (Schlinigpass abfahren). Da qui si ritorna al rifugio in ca. 20 minuti lungo il pianeggiante fondovalle (attenzione a non tagliare i pendii tentando con ciò di raggiungere più direttamente il rifugio!)
d)   altre discese:
- verso Roja (Rojen) scendendo dalla vetta in direzione est lungo la cresta che porta alla Seebödenspitze, fino ad un punto poco prima dello Schwarzer Kopf (2.722m), da cui si scende sulla sinistra per i pendii che conducono alla Fallungtal. Se le condizioni sono sicure si può scendere direttamente nella Fallungtal dalla vetta seguendo il ripido versante nord-est. Attenzione! Tanto la discesa quanto una eventuale salita attraverso la Fallungtal sono possibili solo con condizioni della neve ottimali, data la conformazione a V stretta di questa valle.
- veros la Schaftal, tenendosi sulla costola che scende dall’anticima della Rasaßspitze in direzione sud-est fino all’insellatura fra la Razaßspitze e la Vernungspitze (quota 2.870). Da questa sella si scende verso est lungo bei pendii oltrepassando il laghetto Rasassersee, e stando attenti ai ripidi versanti dello Schwarzer Kopf e della Vernungspitze si raggiunge la Zerzertal.

Indicazioni
: se la scelta del percorso è corretta, la salita alla Rasaß-Spitze non presenta difficoltà particolari e, poichè la discesa è rivolta a sud-ovest, i pendii in primavera sono normalmente ricoperti da un buon firn. Se si riscontrano accumuli di neve riportata dal vento è bene prestare particolare attenzione nei punti più ripidi. Da evitare assolutamente la discesa sui pendii che portano direttamente al rifugio (pendii sottovento, pericolo di valanghe di lastroni!). Le discese descritte ai punti b) c) e d) richiedono condizioni sicure del tempo e della neve per poter essere effettuate.
                              

 CAIST’ALTA  2.884  m


Questa montagna posta nelle vicinanze della Rasaß Spitze permette allo scialpinista, in condizioni sicure, due divertenti discese: per il versante nord, dove si può incontrare spesso della bella neve polverosa, o per il versante sud-occidentale, ricoperto per la maggior parte da un bel firn. Particolarmente incantevoli i terreni relativamente pianeggianti sotto la forcella Rasasserscharte, dove si incontrano non di rado le pernici bianche, le cui impronte tradiscono il loro nascondiglio.
      
                                     la cresta nord-ovest della Craist'Alta

SALITA: raggiungere il Passo di Slingia (Schlinigpass, quota 2.309), senza scendere al confine (contrassegnato dalla croce), sempre mantenendo la direzione nord sul fondo della valle ed in piano, e quindi, sulla destra di un marcato valloncello, iniziare la salita di pendii inizialmente piuttosto ripidi, fino a pervenire su terreni più pianeggianti. Da qui attraversare verso sinistra e contornare la cresta ovest della Craist’Alta verso nord, poi sempre verso nord-est su per diverse conche fino a poco sotto l’insellatura della Rasasserscharte. A questo punto si piega a destra risalendo il pendio settentrionale, abbastanza ripido, tenendosi al bordo sinistro di questo (non tentare la salita nel mezzo del pendio!) fino alla vetta. Volendo si può seguire la prima parte della salita alla Rasaß Spitze e poi, raggiunta la parte centrale più pianeggiante, traversare verso sinistra, fino a raggiungere la suddetta via di salita sotto la cresta ovest. Anche dalla Rasaß Spitze si può raggiungere senza problemi la vicina vetta della Craist’Alta.
Tempo di salita
: 2 ½  ore.
Dislivello
:  650 m
Discesa
:
a) 
 per l’itinerario di salita;
b)  
per il pendio sud-ovest, scendendo dapprima a destra della vetta per un poco lungo la cresta ovest e quindi prendendo il versante sud-occidentale vero e proprio, all’inizio abbastanza ripido; giù per stupendi pendii si perviene allo Schlinigpass (evitare di tagliare i pendii nella parte inferiore per raggiungere più direttamente il rifugio!).
Indicazioni
: dovrebbe essere prestata attenzione ai pendii, all’inizio assai ripidi, posti a destra dello Schlinigpass, evitando assolutamente i pendii sottovento. Anche il versante nord richiede prudenza, e può essere percorso solo in condizioni sicure della neve. Il pendio sud-ovest è ripido e spesso fortemente orlato da cornici (pendio sottovento!). In presenza di neve riportata dal vento esiste un notevole pericolo di distacco di valanghe di lastroni e quindi questo versante può essere percorso solo se le condizioni sono le migliori possibili.

 

 Escursioni ad anello nella zona del RASASS

Questi tour ad anello richiedono le migliori condizioni ed anche un’adeguata preparazione fisica, poiché si susseguono diversi tratti in salita alternati alla discesa. Tuttavia, chi vuole godere di entusiasmanti pendii in firn e soprattutto di un ambiente solitario, quieto e ricco di suggestioni verrà ripagato abbondantemente da queste fatiche.

TOUR A)   RASASS-Sp. – FALLUNGTAL – RASASSERSCHARTE  - GRIANKOPF
Fino alla Rasaß-Spitze si segue la via normale di salita (vedi descrizione dell’itinerario). Se le condizioni sono ottimali si può scendere il ripido pendio nord-est direttamente verso la Fallungtal, fino al piano a ca. 2.400 metri. Se invece le condizioni non sono le più sicure, questo pendio può essere evitato tenendosi a destra sulla costola fino allo Schwarzer Kopf. La salita da qui alla forcella Rasasserscharte è abbastanza intuitiva e logica; la forcella in sé è poco riconoscibile e la traccia di salita su per pendii moderati, se scelta in modo appropriato, non presenta particolari difficoltà. Solo l’ultimo tratto, immediatamente sotto la forcella, è un po’ più ripido e richiede prudenza. Chi ha ancora delle riserve fisiche può salire in ca. 20 minuti alla cima del Griankopf. Ora rimangono solo i divertenti pendii che portano al Passo di Slingia (Schlinigpass)! (naturalmente da poco sotto la Rasasserscharte si può compiere un’altra breve divagazione fino alla vicina Craist’Alta!).
Tempo totale
: 4 – 5 ore.

TOUR B)   RASASS-SPITZE  -  PUNKT 2.870  –  RASASSER-SEE  –  SCHWARZER KOPF  -  FALLUNGTAL – RASASSERSCHARTE  -  GRIANKOPF
La quota 2870, un rilievo senza nome che si trova fra la Rasaßspitze e la Vernunspitze, è raggiungibile a partire dall’anticima della Rasaß-Spitze, proseguendo sulla destra lungo la cresta, oppure, ma solo in presenza di condizioni veramente sicure, salendo direttamente dal rifugio. La discesa dalla quota 2870 si sviluppa verso sinistra in direzione della Schaftal lungo pendii moderatamente ripidi, oltrepassando il lago Rasassersee e proseguendo fino trovarsi all’altezza dei pendii meridionali dello Schwarzer Kopf. Si prende quindi a salire alla sinistra di questi per un pendio più ripido (solo in presenza di buona neve!) e si raggiunge così la piatta cresta, che dischiude la vista verso la Fallungtal. Discesa e quindi risalita alla forcella Rasasserscharte come descritto al punto A).
Durata complessiva
: ca. 5 ore.

Indicazioni
:  queste escursioni ad anello richiedono per essere effettuate non solo le migliori condizioni possibili della neve, ma anche una buona visibilità, onde evitare difficoltà di orientamento. 
 

 GRIANKOPF  2.896 m

  
La magnifica meta scialpinistica dell’alta Val Roja può essere salita anche dal Rifugio Sesvenna, seguendo una pista ancora poco conosciuta. L’incantevole paesaggio che si rivela durante la salita, il grandioso panorama di vetta e la divertente discesa su firn offrono ad ogni scialpinista un’esperienza affascinante.
SALITA: dal Passo di Slingia (Schlinigpass), posto poco prima della croce del confine di stato, si prende a salire sulla destra di una marcato valloncello, su per pendii moderatamente ripidi fino ad una quota di ca. 2.500 metri. Raggiunta questa, si piega a sinistra (nord) in traversata, al di sotto della cresta ovest della Craist’Alta, proseguendo fino a trovarsi nell’ampia ed aperta conca, abbastanza pianeggiante, sotto la forcella Rasasserscharte. Da questo punto sono ora ben riconoscibili il Griankopf ed il restante percorso. La salita fino alla Rasasserscharte è abbastanza semplice; solo nell’ultimo tratto, per ca. 100 metri, il pendio torna a farsi ripido, e si deve fare attenzione ad evitare i versanti a sinistra ed a destra della forcella. Da questa, preferibilmente togliendosi gli sci, si sale a sinistra per la spalla inizialmente piuttosto ripida, e quindi su terreno più dolce si raggiunge la cima.
Tempo di salita
: 2 ½ - 3  ore.
Dislivello
:  640 m
Discesa
: per l’itinerario di salita.
Se le condizioni sono sufficientemente sicure si può scendere anche lungo il ripido pendio sud-ovest; si scende dapprima lungo la traccia di salita per un tratto giù per la spalla, quindi si piega a destra (sud-est) e si inizia la discesa del pendio, fino a ritornare sulla traccia di salita poco sotto la forcella Rasasserscharte.

Indicazioni
: il percorso richiede condizioni sicure della neve e buona visibilità. Il pendio sud-ovest sotto la vetta è percorribile solo se le condizioni sono sicure.
Altre salite
: da Roja (Rojen)  in 3½  ore.
Percorsi combinati
: l’escursione al Griankopf si presta ad essere collegata, con una piccola deviazione, alla vicina Craist’Alta. Molto bello, con condizioni adatte e sicure, il giro completo del Rasaß, lungo il quale è possibile anche „farsi“ quest’ultima cima.
 

 VAL CRISTANASFUORCLA CORNET

La salita lungo la silente ed appartata Val Cristanas fino alla Fuorcla Cornet dischiude orizzonti del tutto nuovi e rivela gli affascinanti scenari invernali delle “Dolomiti dell’Engadina”. Non di rado questi ambienti incontaminati offrono la possibilità dell’incontro con lo stambecco. Il tour offre lo svantaggio dell’ultimo tratto in salita fino al Passo di Slingia nel rientro.

Salita: verso nord in piano al Passo di Slingia (Schlinigpass, eventualmente senza mettere le pelli), quindi in discesa fino al punto denominato „Läger“, tenendosi abbastanza al centro della vallata. Qui si incontra un grosso masso con delle iscrizioni posto a quota 2157 m.; in corrispondenza di questo si attraversa il torrente e ci si prepara alla salita. Questa si inizia immediatamente a destra della marcata fossa formata dal torrente Cristanas, su per una costola piuttosto ripida (attenzione ad evitare i ripidi pendii del Rims). Stando sulla sinistra si prosegue lungo pendii sempre abbastanza ripidi, tenendosi vicino alla fossa scavata dal torrente o aggirando un dosso (a seconda delle condizioni della neve). Si perviene quindi al punto in cui inizia la Val Cristanas vera e propria e da cui diviene effettivamente visibile. Qui si attraversa il torrente e si va su per il versante sinistro della valle, abbastanza pianeggiante, fin sotto una evidente formazione rocciosa. Da qui di nuovo verso destra, ma restando sul versante sinistro della valle, puntando ad ovest su per pendii moderatamente ripidi. Il terreno qui è gradinato, e dopo parecchie conche e piccoli pendii si perviene ad un pianoro in quota, da cui appare per la prima volta la Fuorcla Cornet. Poiché gli ultimi metri sotto la forcella sono decisamente ripidi (pericolo di distacco di lastroni!) è opportuno piegare verso destra andando ad aggirare il dosso sulla destra della forcella.
Seconda possibilità di salita
: se le condizioni sono sicure si può anche salire a sinistra e raggiungere la Fuorcla Cornet compiendo un ampio arco al di sopra della formazione rocciosa sopra descritta (vedi foto, tratteggiato).

Discesa
: lungo l’itinerario di salita.
Tempo di salita
: dal grosso masso „Läger” fino alla 2½ ore.
Mete nei dintorni
:  dalla Fuorcla Cornet possono essere raggiunte le vette Piz Cristanas (3092 m), Piz Cornet (2.971m) e Piz d’Immez (3.033m) ciascuna in una mezz’ora.
Indicazioni
: questa escursione richiede condizioni di sicurezza in riferimento al pericolo di valanghe ed alla visibilità, poiché diverse volte è necessario aggirare pendii assai ripidi. Come già accennato nella descrizione della salita, è richiesta particolare prudenza in tre punti: all’inizio subito sopra il „Läger“, nel tratto mediano sotto la grossa formazione rocciosa e nei dintorni della forcella.
  

 PIZ D’IMMEZ  3.033 m

Questa bellissima montagna fra Sesvenna e Lischana, che alla vista da est si presenta come una bianca piramide, dischiude allo scialpinista un paesaggio intermante nuovo in un’area nascosta e solitaria. Sprofondato nel fondovalle, circondato dalle vette rocciose delle “Dolomiti dell’Engadina”, si scorge il romantico paesino di S-charl. Il panorama verso nord è completamente nuovo: un sereno ed ampio altopiano, nel quale, sotto una spessa coltre di neve, riposano i numerosi laghi di Rims. Dietro a questo, la scura vetta del Piz Lischana, con alla destra il Piz Triazza ed alla sinistra il Cotschen ed il massiccio Piz Madlain; tutte mete di sogno per quegli escursionisti in sci che non solo vogliono godere delle discese, ma cercano anche belle sensazioni alpine immersi in un paesaggio affascinante.

 


Salita: esistono due possibilità di raggiungere questa vetta appartata:
a) attraverso la Val Cristanas (vedi descrizione apposita), oppure
b) per la via della Forcella Sesvenna (Sesvennascharte) – Piz Rims – Piz Cristanas – Fuorcla Cornet,  con la traversata di ben tre tremila! Dalla Fuorcla Cornet si va verso nord fino a raggiungere una evidente fascia rocciosa (attenzione in caso di neve riportata dal vento!). Qui è opportuno togliersi gli sci e dopo una ripida ma breve salita (circa 50m) si raggiunge l’insellatura dalla quale si rivela un nuovo orizzonte di eleganti vette. Dall’insellatura verso sinistra (ovest) si erge la vetta piramidale del Piz d’Immez, che sembra a portata di mano e può essere raggiunta in ca. 10 minuti senza difficoltà. Si tratta del punto più alto (3.033m) di questa montagna a due vette, comunque si può proseguire per la seconda cima (3.026m) seguendo una facile ed attraente cresta. 

Tempo di salita
: ca. 4 ore.
Discesa
: si parte dalla vetta più bassa (3.026m), discendendo il pendio settentrionale, mediamente ripido, in direzione dei laghi di Rims (Rimsseen o Lais da Rims). Al primi terrazzo sotto questo pendio si prende a destra (est) e si aggira il versante nord del monte. Con una leggera salita si ritorna all’insellatura descritta per la salita, dalla  quale si scende alla Fuorcla Cornet.
Discese alternative
: con condizioni di neve e visibilità sicure, e non senza l’aiuto di una buona carta, si può effettuare la discesa anche per la via dei Laghi di Rims (Rimsseen). Dapprima si scende per diverse conche in direzione del lago più grande (2.687m), dal quale si prende verso est (sinistra) e si perviene nella valle che scende alle gole di Uina (Uinaschlucht). Nella parte alta di questa valle il terreno è ancora abbastanza facile. Da questo punto si potrebbe anche raggiungere la bella vetta doppia del Rims (2.772m) (da non confondere con il Piz Rims 3.050m posto nei pressi della Forcella Sesvenna), dalla quale è possibile una stupenda discesa sul firn del versante orientale! Proseguendo invece nella valle, la parte inferiore diviene un po’ più problematica, tanto da conformarsi a V stretta, anche se solo per un breve tratto. Pertanto il percorrerla è cosa da tentare solo nella certezza che non sussista pericolo di valanghe
Indicazioni
: l’escursione richiede condizioni della neve e della visibilità ottimali.
 

 Anello del Piz Lischana

Un’escursione di gran classe per scialpinisti in ottime condizioni fisiche! Si tratta di un tour impegnativo ed avventuroso, con traversata di ben 9 cime: partendo dalla Forcella Sesvenna (Sesvennascharte) si raggiungono in successione Schadler (2.948m), Piz Rims (3.050m), Piz Cristannes (3.092m), Piz Cornet (2.971m), Piz d’Immez (3.033m),  Cotschen (3.035m), Piz Lischana (3.105m), Piz Triazza (3.043m), Piz Rims (2.772m) e quindi si risale al Passo di Slingia (Schlinigpass). Possibilità di pernottamento alla Capanna Lischana (Lischanahütte) in locale invernale.

In questa escursione si superano complessivamente oltre 2000 metri di dislivello. A causa del frequente togliere e mettere le pelli è importante averne di riserva. Il tour richiede condizioni della neve e del tempo assolutamente sicure. Se lo si vuole compiere in un giorno, è il caso di prevedere la partenza ancora di notte, anche per evitare di trovarsi nelle ore più calde alle prese con la discesa dai Laghi di Rims, dove esiste pericolo di valanghe!


  Eccitante ed avventurosa: la discesa delle Gole di Uina!

Solo in presenza delle migliori condizioni della neve possibili, di un terreno sufficientemente innevato e con l’equipaggiamento necessario (caduta sassi, consigliabile un casco!) può essere tentata questa discesa, altrimenti non consigliabile, percorrendo le imponenti e selvagge gole fino a Sur En.

La discesa si sviluppa lungo lo stretto fondo della gola (letto del torrente), con passaggi ripidi e talvolta tratti ghiacciati. Una ritirata in salita è praticamente impossibile: si deve proseguire la discesa fino a Sur En. Questa escursione è possibile solo di rado!


 

 LA DISCESA DEL CANALONE DAL LAGO SESVENNA

La gustosa discesa del canalone che dal Lago Sesvenna (Sesvennasee) porta fino a valle del rifugio – fra il rifugio stesso e la Parete Nera (Schwarze Wand) – può essere percorsa solamente da scialpinisti esperti ed in condizioni assolutamente sicure della neve (deve esserci del buon firn!). Questa impegnativa discesa è ancora più bella se collegata con una discesa dalla Punta della Vedretta (Fernerspitze).
Discesa
: il punto di partenza della discesa è il lago Sesvenna (Sesvennasee), posto ai piedi del versante nord del Föllerkopf. Il terreno è molto vario e ci si deve preparare al superamento di pendii ripidi, conche, passaggi a V e strettoie.
Indicazioni
:  molto impegnativa e da tentare solo in presenza di ottime condizioni del firn!

 
 
18 – IL PENDIO DEL RIFUGIO

Il pendio posto esattamente ad ovest del rifugio merita di essere citato, poiché molti scialpinisti tentano di discenderlo. Tuttavia questo attraente pendio può essere assai infido, e la discesa dovrebbe essere tentata solo in presenza di condizioni ottimali.
Salita: si seguono dapprima le tracce che portano alla Forcella Sesvenna (Sesvennascharte) e quindi, non appena aggirato il versante settentrionale del dosso, si traversa verso sinistra prendendo a salire pendii di media pendenza, fino a raggiungere il terreno pianeggiante al di sopra del pendio.
Tempo di salita
: ca. 30 min.
Discesa: questa discesa richiede esperienza e capacità, poichè è necessario scegliere di volta in volta il percorso migliore onde evitare il rischio di distacco di lastroni. A partire dalla terrazza al di sopra del pendio ci si tiene dapprima abbastanza verso destra,  e quindi, non appena la pendenza aumenta, ci si volge al centro del pendio.
Indicazioni
:  Evitare assolutamente la salita lungo il pendio! La discesa è cosa da tentare solo se le condizioni della neve sono decisamente sicure. Il lato sottovento è molto pericoloso, specialmente in presenza di accumuli di neve riportata dal vento, e soprattutto sul lato destro del pendio (visto dal rifugio), tratto questo da cui si dovrebbe stare alla larga.


 Cartine  Tabacco Val Venosta Sesvenna 1:25.000 Nr.044 - Kompass Val Venosta 1:50.000 Nr.52



 Responsabilità
L’autore di questa guida, Roman Burgo, è stato per molti anni responsabile della gestione del Rifugio Sesvenna e del Rifugio Oberettes. E’ un’appassionato scialpinista e conosce a fondo la zona descritta. La stesura di questa guida ha preso l’avvio nel 1985 quando egli era gestore presso il Rifugio Sesvenna, e da allora la guida è stata costantemente aggiornata ed estesa.  L’introduzione „Sesvenna“ proviene da Ulli Kössler, Guida alpina di Merano e „amico del Sesvenna”.
L’autore intende chiarire in modo inequivocabile che la valutazione dei pericoli connessi con lo scialpinismo spetta a ciascun singolo scialpinista, e che pertanto egli si considera libero da ogni responsabilità.  Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni circa i suddetti pericolo, contenute nelle descrizioni.


(Autore: Roman Burgo - Traduzione Mauro Saraceno)