Avvicinamento / Punto di partenza:
Da Curon Venosta si prosegue fino a Melago 1915m
in fondo alla Vallelunga (parcheggio)
Salite al rifugio Pio XI:
A) Per il sentiero Nr.2:
Dal parcheggio a Melago alla fine della valle
1915m una stradina in direzione Est porta alla
Malga di Melago. Poco prima della malga, al
ponte, sulla sinistra, si prosegue per il
sentiero n.2 che subito dopo si inerpica per il
pendio per poi proseguire tranquillamente lungo
la stupenda via panoramica che porta al rifugio
Pio XI sito in bella posizione a 2542m.
Tempo di salita:
2 ore
B) Per il sentiero didattico dei ghiacciai dalla Malga
di Melago.
Vedi descrizione
Salita alla Cima Lago Bianco (Weißseespitze):
Subito dietro la cappella del rifugio seguiamo
il „sentiero Richter-Steig" – che porta anche al
Brandenburger Haus – sempre in direzione est per
il pendio soleggiato.
Fino alla barriera di rocce (pareti “Langtauferer
o Vernagl Wände”) che delimita la valle verso
est il sentiero è tranquillo, e, dato lo
stupendo paesaggio di ghiacciai che si gode,
merita anche come facile escursione dal rifugio.
Dalle rocce inizia il tratto che richiede
attenzione e passo sicuro, dove nei tratti più
esposti sono presenti delle funi d’acciaio per
assicurarsi. Il tratto fra l’altro è esposto
anche ad eventuali scariche di sassi ed è molto
delicato in caso di presenza di ghiaccio o neve.
Fantastica è la cornice dei ghiacciai della Cima
di Vallelunga e Palla Bianca e delle vicine
seraccate.
Superato il tratto di rocce, per una pietraia in
piano si giunge al ghiacciaio del Gepatschferner.
Qui, nel tratto pianeggiante si mettono i
ramponi e ci si lega (corda assolutamente
necessaria!) per poi proseguire su ghiacciaio,
prima superando un pendio (in direzione Est)
abbastanza ripido, che con il ghiaccio vivo
richiede attenzione ed eventualmente l’ausilio
di un’adeguata attrezzatura, si giunge ad un
tratto più pianeggiante, dove si dividono due
vie: dritti, in direzione est, si va al rifugio
Brandenburger Haus, a sinistra (NNO) invece si
prosegue per la Cima del Lago Bianco per dolci
pendii che, tranne la presenza di crepacci, non
creano particolari problemi. Dopo circa
2 km di facile salita si
giunge alla vetta della Weißseespitze con la sua
bella croce posta su uno sperone di rocce
liberatosi recentemente dal ghiaccio.
Il panorama in mezzo a un mare di ghiaccio
quassù è veramente eccezionale!
Suggerimento:
Per evitare il primo tratto ripido del
Gepatschferner, e anche per godere di una
migliore vista, si consiglia di salire per le
rocce tenendosi subito a sinistra ai piedi del ghicciaio - si percorrono prima alcuni metri lungo il
tratto piano del
ghiacciaio sulla sinistra senza
dover
mettere i ramponi. Subito si trovano le tracce
della via segnalata dove nei tratti esposti sono
stati messi appigli e sicure. Superato il primo
tratto un po’ più delicato si prosegue poi senza
problemi prevalentemente in cresta – sempre
seguendo il sentiero ben tracciato – fino a
giungere ad una cimetta (punto 3.184m) con
stupendo panorama (vedi tour per immagini) con i
resti di un cippo dove una
volta arrivava la teleferica servita
per costruire il rifugio Brandenburger. Da qui
riusciamo a cogliere bene il proseguo
del
cammino fino in vetta alla Weißseespitze, e,
dopo un breve discesa verso NO passiamo al
ghiacciaio, dove naturalmente ci mettiamo i
ramponi, ci leghiamo, e procediamo in direzione
vetta per dei dolci pendii.
Discesa:
Lungo la via di salita. Anche quando si va al
Brandenburger Haus si deve tornare indietro per
quasi
2 km verso Sud prima di
voltare a sinistra verso Est in direzione della
forcella del Kesselwandjoch sulla cui sinistra,
sul pendio libero dal ghiaccio a 3272m è
arroccato questo affascinante rifugio posto in
mezzo a un mare di
ghiaccio.
Tempi di salita:
da Melago 5-6 ore; dal rifugio Pio XI
buone 3 ore
Dislivelli:
da
Melago 1600m; dal rifugio Pio XI
1000m
Indicazioni/Difficoltà:
Tecnicamente l’escursione non è particolarmente
impegnativa. Richiede una buona condizione.
Trattandosi di escursione su ghiacciaio
naturalmente è assolutamente necessario avere
un’attrezzatura adeguata (corda, ramponi,
piccozza e per il primo tratto ripido con
ghiaccio vivo eventualmente anche chiodi da
ghiaccio). Il ghiacciaio presenta diversi
crepacci. Data la notevole estensione e le ampie
distese pianeggianti è necessario avere buone
condizioni di vista.
Cartine:
Tabacco
Alta Val Venosta 1:25.000 Nr.043 -
Kompass Val Venosta 1:50.000 Nr.52 –
AV Alpenvereinskarte Ötztaler Alpen Weißkugel
1:25.000 Blatt Nr.30/2
Autore: Roman Burgo