Gran Zebrù 3.859m
Il Gran Zebrù, il grande vicino dell'Ortles, è una delle più belle vette delle Alpi.
La scalata spesso è delicata e richiede esperienza.
 Stupendo è il panorama dalla cima.
   



 
     

1) Salita per il rifugio Casati (via normale):

Punto di partenza: Solda 1900m, stazione a valle della funivia (parcheggio).
Salita al rifugio Casati: Dal parcheggio della funivia a Solda 1900m si prende la stradina che in direzione della funivia porta al rifugio Milano passando per la stazione intermedia.
Volendo si può arrivare fin lì anche seguendo il sentiero Ertl sulla destra oltre il torrente - seguire l'indicazione per il rifugio Coston (Hintergrathütte) fin dall'inizio. All'inizio il sentiero è in piano, poi però si inerpica per un passaggio di roccia dove i tratti più esposti sono ben assicurati. Superato il tratto di roccia giungiamo a un piano e lasciamo la via per il rif. Coston e sulla sinistra raggiungiamo la stazione intermedia della funivia, dove proseguiamo sulla carreggiabile sterrata che porta al rifugio Milano ovvero alla stazione a monte della funivia.
Tempo di percorrenza fino al rifugio Milano: 2 ore.
Naturalmente fin qui si può utilizzare anche la funivia e accorciare così notevolmente la via.
La via al Rifugio Casati per la Cima Solda. Dal rifugio Milano si raggiunge la vicina stazione a monte della funivia e, seguendo una stradina sterrata, poi un sentierino e comunque tracce di sentiero a tratti segnalato con omini di sassi, lungo la morena in direzione sud raggiungiamo il ghiacciaio di Solda. Nel tratto piano ci addentriamo e saliamo prima in dolce salita in direzione delle seraccate a metà ghiacciaio verso sudest, poi nuovamente in direzione sud lungo un tratto più ripido che presenta parecchi crepacci (attenzione). Ai piedi della Cima Solda il ghiacciaio si fa meno ripido e saliamo in direzione della Forcella di Solda dove raggiungiamo la cresta che senza difficoltà verso Est ci porta in vetta alla Cima di Solda 3375m. Stupendo è il panorama che si gode da questa cima! 
La discesa verso sud al vicino Rifugio Casati 3254m (ca. 20 minuti) posto proprio ai piedi della Cima Solda non presenta particolari difficoltà e, dato il ritiro dei ghiacciai, ormai si fa senza dover toccare il ghiaccio.
La via al Rifugio Casati per il Passo del Lago Gelato: Come sopra si raggiunge il ghiacciaio di Solda e tenendosi sulla sinistra (direzione Est) si sale per un tratto crepacciato (attenzione!) fino ai piedi della parete rocciosa del Passo del Lago Gelato. Qui un sentierino si inerpica ripidamente e ci porta al Passo posto a 3189m dove troviamo le rovine di un antico rifugio (rif. Lago Gelato). Da qui abbiamo un bellissimo panorama del Cevedale e intravediamo già il Rifugio Casati. Scendiamo per il sentierino su morena in direzione SE e arriviamo al ghiacciaio della Vedretta Lunga dove in direzione Sud ci incamminiamo in dolce salita verso il rifugio Casati.
Tempi di percorrenza: Per entrambe le vie, dal Rifugio Milano al Casati si impiegano ca. 3 ore.
Indicazioni / Difficoltà: In condizioni normali, trattasi di escursione su ghiacciaio abbastanza facile / di media difficoltà. Attrezzatura da ghiacciaio indispensabile. In ogni tratto su ghiacciaio, data la presenza di crepacci è assolutamente necessario andare in corda. Il tratto dal ghiacciaio di Solda al Passo del Lago Gelato richiede passo sicuro e in caso di neve o ghiaccio diventa molto delicato. 

Dal rifugio Casati al Gran Zebrù: Dal rifugio Casati 3254m un sentierino scende in direzione Ovest verso il rifugio Pizzini. A un'altezza di 2960 metri abbandoniamo il sentiero e in lieve salita seguiamo le tracce che portano in direzione NO, dove poi poco oltre i 3000 metri raggiungiamo la Vedretta del Gran Zebrù. Per questa in dolce salita proseguiamo sempre in direzione del Gran Zebrù finché raggiungiamo il tratto ripido che porta al Passo della Bottiglia 3.462m per un canalino di quasi 45° (attenzione scarica sassi! Da metà-fine luglio con la scomparsa della neve molto delicato e pericoloso!). Da qui subito in salita per un lungo tratto ripido (40° - spesso caduta sassi e molto delicato con il ghiaccio vivo!) si sale dritti fino a un tratto meno ripido che porta ai piedi del largo e ripido pendio sommitale fatto di roccette e canalini. Tenendoci sulla destra saliamo per uno di questi e raggiungiamo la innevata cresta sommitale abbastanza esposta ed affilata per la quale verso Ovest proseguiamo prudentemente fino in vetta. Imponente è il panorama a 360° in tutte le direzioni! Vedi tour per immagini >>>
Tempo di salita dal rifugio Casati:  4 - 5 ore
Dislivello: 900m dal rifugio Casati considerando che si deve scendere per 300m.
Discesa: Lungo la via di salita. Al rifugio Casati naturalmente si devono risalire i 300 metri.
Indicazioni/difficoltà: Il Gran Zebrù non è montagna per principianti! Richiede esperienza alpinistica e condizioni sicure, che di solito si trovano nella prima estate fino alla fine di luglio. Il ripido versante SE nonché il canalino sotto il Passo della Bottiglia nel corso dell'estate perdono la neve e si presenta ghiaccio vivo il che non aumenta solo le difficoltà tecniche ma anche il pericolo derivante dalla caduta sassi!
 
2) Salita da Sud per il rifugio Pizzini (via normale):
Punto di partenza: Rifugio Forni 2176m - Da Bormio a Santa Caterina Valfurva e per una stradina si prosegue fino al Rifugio Forni (parcheggio). 
Salita al Rifugio Pizzini: Dal Rifugio Forni 2.176m una ben segnalata carreggiabile sterrata in dolce salita conduce verso Nord lungo la Valle di Cedec fino al Rifugio Pizzini 2700m sito in uno stupendo anfiteatro alpino. Tempo di salita al rifugio ca. 1,5 ore. 

Salita al Gran Zebrù: Dal rifugio Pizzini il sentiero conduce verso Nord in direzione del Gran Zebrù e dei suoi ghiacciai ai piedi del versante Sud. In mezzo al ghiacciaio piuttosto piatto si trova una grossa roccia rossa che si aggira sulla sinistra per poi voltare dietro di esso a destra e proseguire in direzione del ripido canalino che porta al Passo della Bottiglia - avanti come descritto al punto 1)
Vedi tour per immagini >>>
Tempo di salita dal rifugio Pizzini:  3-4 ore
Dislivello: 1159m dal rifugio Pizzini
Discesa: Lungo la via di salita. Si può naturalmente anche salire al rifugio Casati. 
Indicazioni/difficoltà: La via per il rifugio Pizzini è la più semplice e diretta. Per quanto concerne le difficoltà valgono quelle indicate al punto 1) 

3) Salita dal rifugio Milano a Solda per il "Kinimannl - Omino del Gran Zebrù":
Salita al rifugio Milano 2581m: Dalla stazione a valle della funivia 1900m (parcheggio) si sale in funivia o lungo la sterrata in direzione Sud che passa per la stazione intermedia della funivia. Tempo di salita al rifugio: 2 ore.  

Salita: Dal rifugio Milano 2.581m si sale lungo la morena in direzione SO (solo raramente si riconoscono tracce di salita, sporadicamente si trova qualche omino di sassi. Conviene fare una breve ricognizione il giorno prima) procedendo sempre verso la ben visibile forcella del "Kinimannl - Omino del Gran Zebrù". Bisogna poi attraversare la crepacciata Vedretta di Solda per arrivare all'attacco del ripido e friabile pendio (attenzione: frequenti scariche di sassi - assolutamente necessario il casco!), dove si intravedono chiare tracce di percorso e anche chiodi per fare sicure, molto d'aiuto soprattutto per la discesa in corda doppia. Raggiunta la cresta si prosegue a destra seguendo le tracce ben visibili che seguendo la cresta portano fino al Passo della Bottiglia. Da qui poi avanti come descritto al punto 1)   
Vedi tour per immagini >>>

Tempo di salita dal rifugio Milano:  4-5 ore
Dislivello: ben 1300m dal rifugio
Discesa: Lungo la via di salita, anche se è preferibile aggirare la delicata via optando per un rientro lungo la sopradescritta via del rifugio Casati. 
Indicazioni/Difficoltà: Questa via è molto soggetta a scariche di sassi e consigliata solo per l'alpinista esperto. Oltre alla completa attrezzatura da ghiaccio sono necessari una corda da 60 metri, fettucce e casco. 

4) Altre vie
a) Cresta di Solda - Suldengrat.  La più bella cresta che porta sul Gran Zebrù. Un misto di roccia e ghiaccio, con tratti di arrampicata esposti e affilati. La via è molto impegnativa e riservata solo ad alpinisti esperti.

b) Parete Nord. Sebbene oggi manchi al famosa cupola e la parete di ghiaccio stia per scomparire, questa parete continua a far parte delle grandi pareti classiche delle Alpi orientali. Consigliabile in tarda primavera / inizi estate. La parete scalata per la prima volta nel 1931 da Ertl e Schmid naturalmente è riservata solo agli alpinisti esperti.  

Cartina: Tabacco 1:25.000 Ortles-Cevedale Nr. 08
 
Autor: Roman Burgo

 
 
 

Punti d'appoggio
Rifugio Casati
Rifugio Pizzini
Rifugio Milano
Descrizione di escursioni  in zona
Cevedale per cima Solda e rifugio Casati con video
Panorama 360° dall'Ortles 
portale ortles120