Valle Maira: sogni
scialpinistici in Occitania |
La Valle Maira si
trova nel Piemonte sud-occidentale in
provincia di Cuneo e si estende per
circa 40 km da Dronero verso ovest in
direzione del confine con la Francia.
La valle offre innumerevoli escursioni
scialpinistiche dalle più semplici alle
più impegnative a quote che vanno dai
1200 ai 3000 metri. Fa lo stesso dove si
è alloggiati: in pochi minuti di
macchina si raggiungono la maggior parte
dei punti di partenza. Inoltre il più
delle volte gli alloggi offrono un
gradevole ambiente con buona
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cucina e
vini pregiati della famosa regione
vitivinicola...
In seguito all'abbandono della campagna
avvenuto principalmente nell'immediato
dopoguerra, la valle è fra le meno
popolate delle Alpi e molti degli
affascinanti paesini di montagna sono
pressoché completamente disabitati. Il
silenzio da queste parti non è di casa
solo sulle vette ma anche nel fondovalle.
Ovunque si trovano ancora le misteriose
tracce dell'Occitania con la sua
singolare lingua e cultura risalente
all'alto Medioevo. (Vedi più sotto)
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Come arrivare in Valle Maira
Da Cuneo, raggiungibile in autostrada, si prende
la statale per Caraglio, Dronero, e si prosegue
lungo la strada ricca di curve della stretta
Valle Maira.
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Monte Cassorso 2774m |
Questa spettacolare cima
offre una discesa di 800 metri di
dislivello per un canalone con ripidità
fra i 30 e i 40°. Ormai costituisce una
classicissima dello scialpinismo in
Valle Maira e offre un panorama fra i
più suggestivi.
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Punto di partenza: Preit 1540m
alla fine della stretta valle laterale
che si imbocca sulla sinistra a Ponte
Marmora (bivio fra Stroppo e Prazzo).
Salita: Dal paesino
quasi del tutto abbandonato seguiamo per
un tratto pianeggiante la stradina che
segue il torrente sulla destra fino a Gr.
Selvest 1666m (casa e ponticello).
Rimaniamo sulla destra e saliamo, per lo
più seguendo la stradina, su fino alle
rovine di Grange Servino 1816m alla fine
della vallata. Superato un tratto con
gli ultimi alberelli tenendoci a destra
(ovest) saliamo in direzione
dell'evidente canalone che si fa sempre
più ripido (necessario avere condizioni
di neve sicura!). A zig zag si sale
sempre, poi nel tratto intermedio,
aggiriamo un tratto ripido tendendoci
sulla sinistra, dove poi raggiungiamo
una rampa un po' più dolce che conduce
ad una nuova salita ripida nel canale
(sempre verso ovest). Raggiungiamo
quindi un ampio tratto meno ripido per
il quale, tenendoci sulla destra per un
ripido pendio che affrontiamo sul lato
sinistro raggiungiamo la cima che ci
schiude uno straordinario panorama a
360° (vedi apposito file)
Tempo di salita: 3 -
3,5 ore.
Dislivello: 1234m
Discesa: Lungo la via
di salita
Indicazioni: Il canale
è soggetto a rischio di valanghe e
pertanto l'escursione va fatte solo con
buone condizioni. Stupendo con la neve
primaverile (firn), dove non bisogna
scendere troppo tardi. |
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Auto Vallonasso 2883m |
Stupenda
escursione scialpinistica molto varia e
impegnativa con discesa per pendii da
sogno.

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Punto di Partenza:
Chialvetta 1475m. Avvicinamento: poco
prima di Acceglio a sinistra in
direzione Gheit e Chialvetta. In
primavera eventualmente si arriva in
macchina fino a Pratorotondo 1622m.
Salita: Dal parcheggio
direttamente prima del paesino
attraversiamo il ponte e saliamo
passando per la chiesa in direzione
dell'ampia valle a SO. Seguiamo la
stradina sulla destra del torrente per
un tratto, poi ci teniamo sulla destra e
proseguiamo per un rado bosco di
latifoglie, dove ritroviamo la stradina
che lasciando sulla sinistra il paesino
abbandonato di Pratorotondo 1622m ci
porta in breve al bivio di Viviere
1709m, altro insediamento abbandonato,
che rimane in basso sulla sinistra.
Seguiamo ancora per un breve tratto la
stradina che porta al Colle Ciarbonet e
al segnavia voltiamo a destra in
direzione Prato Ciorliero. Subito dopo
però abbandoniamo la stradina e saliamo
per un boschetto di latifoglie verso
nordovest per imboccare il Vallone
Enchiausa. Improvvisamente ci si schiude
l'ampia valle con la vista della nostra
meta e dell'intero itinerario che
risulta ben chiaro (vedi anche il tour
per immagini). Seguendo il Vallone nel
fondovalle, prima per un tratto
pianeggiante poi in facile salita ci
portiamo fino ai piedi di una evidente
roccia (vedi immagini) che aggiriamo
sulla sinistra per poi proseguire in
direzione nordovest. Tenendoci nel
fondovalle proseguiamo in direzione del
Colle d'Enchiausa e ai piedi del suo
ripido pendio voltiamo a destra e
procediamo per pendii di media pendenza
fino a una strettoia fra le rocce (passaggio
delicato molto ripido che richiede
condizioni di neve sicura). Superato il
punto chiave dell'intero itinerario
seguiamo il ripido e ampio pendio che ci
porta direttamente in cima.
Tempo di salita: 4 ore
Dislivello: 1400m
Discesa: Lungo la
traccia di salita
Indicazioni:
L'itinerario è molto vario e
paesaggisticamente interessante. Nella
strettoia ai piedi della cima bisogna
avere condizioni di neve sicura. Con
neve primaverile (firn) trattasi di una
stupenda escursionie con discesa per
stupendi pendii!
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Bollettino valanghe Piemonte |
Il tempo in Valle Maira |
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Suggerimenti per il soggiorno in Valle
Maira |

ad Acceglio - Hotel Londra
Tel. 017199014
londra@turismovallemaira.it
http://www.turismovallemaira.it |
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a Preit
- Rifugio Lu Lindal
Tel. 0171998301
lindal@alpioccitane.it |
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a Chialvetta - Locanda di
Chialvetta Tel/Fax
0171995120
locandadichialvetta@gmail.com
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Suggerimento:
Consigliamo la guida scialpinistica ben
illustrata "Charamaio. Nevica in
Val
Maira."
di Bruno Rosano ben 108 itinerari. |
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L'Occitania e i Catari.
L'Occitania, un tempo il Paese dei Catari, si
estende dal sudovest del Piemonte (Languedoc)
per la Francia meridionale fino ai Pirenei.
I Catari, cristiani che si rifacevano al Nuovo
Testamento e al cristianesimo delle origini,
furono accusati di eresia dalla chiesa ufficiale
di Roma e agli inizi del XIII secolo papa
Innocenzo III avviò contro di loro una cruenta
crociata. Migliaia di innocenti furono uccisi e
i Catari riusciti a fuggire persero con il
passare dei secoli le loro radici culturali e
soprattutto spirituali.
Il nome "cataro" proviene dal greco "katharos"
che significa "puro". I "puri" (catari
predestinati), indipendentemente dalla loro
origine sociale e dal sesso, vivevano in
comunità e seguivano regole severe. Erano
vegetariani e rifiutavano ogni forma di violenza.
Non celebravano la Messa, non avevano templi e
chiese. Il loro essere cristiani si svolgeva a
livello esclusivamente spirituale. La loro fede
aveva una marcata impronta dualistica fra bene e
male, fra vita materiale e spirituale. L'Antico
Testamento veniva rifiutato per la maggiore in
quanto considerato troppo violento.
Interessante, non è vero?
Per un interessante approfondimento della
tematica consiglio la lettura della filosofa e
mistica francese Simone Weil.
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