Avvicinamento:
Le montagne, o meglio i vulcani, della Cordillera Occidental si
trovano circa 220 km a sud-ovest di La Paz da dove sono
facilmente raggiungibili. Una dritta e buona strada asfaltata
conduce prima verso sud-est lungo lo stepposo altipiano per
circa 90 km fino a Patacamaya. Da qui, all'inizio della
cittadina, una nuova strada porta in direzione del Cile con
indicazione Arica, il porto cileno più vicino della Bolivia.
Dopo ca. 140 km, una ventina di chilometri prima del confine,
voltiamo a destra e dopo 12 km di strada sterrata raggiungiamo il paesino Sajama.
Il paese Sajama
4300m:
Il piccolo paese indio Sajama,
4300m, giace in un'ampia distesa circondata da
alti vulcani. A est, proprio là dove sorge il
sole, troneggia maestoso il Sajama con i suoi
pendii di ghiaccio. Non è solo la più alta cima
della Bolivia, è anche la montagna più sacra. Di
fronte, a ovest, le bianche cime dei gemelli
Parinacota e Pomerape si ergono fiere verso il
cielo. Qui alcuni milioni di anni fa ci
dev'essere stato l'inferno!
Quattro colori dominano questo magico e umile
paesaggio:
- il blu del cielo privo di nubi,
- il bianco delle vette più alte,
- il marrone scuro unito al rosso dei vulcani,
- l'ocra delle ampie, aride distese.
Un luogo
magico!
Nel paesino si trovano semplici possibilità di
alloggio e negozietti dove però è difficile
trovare materiale tecnico (situaz.2008).
All'organizzazione di fuoristrada e animali da
trasporto si può provvedere senza problemi
direttamente in loco.
Da non perdersi: Un bagno nelle calde sorgenti
poco distanti dal paesino, meglio subito dopo
l'escursione in montagna! (Vedi anche le
immagini)
Da Sajama al campo base
(4870m): Il campo base del Parinacota si trova
sul versante occidentale del vulcano a circa 25
km dal paesino di Sajama. Si può raggiungere con
la fuoristrada (1 ora viaggio + 30 min. di cammino) o
direttamente a piedi con l'ausilio di animali da
soma come escursione di una giornata. Una pista
molto sabbiosa porta prima verso sud e poi in
un'ampia curva verso ovest ai piedi del vulcano.
Si può campeggiare ovunque, ma normalmente il
campo base viene allestito a 4.870m in un posto
protetto vicino a un masso ben vistoso. Le
fuoristrada
non riescono ad arrivare fin là, per cui bisogna
proseguire a piedi per circa mezz'ora.
Indicazione: È abituale fare tappa al campo base,
cosa consigliabile anche da un punto di vista
dell'acclimatazione. Chi dispone di una buona
condizione può fare tutto in giornata. Ma che
fatica!
Salita in vetta: Dal campo base
il sentierino quasi sempre ben visibile porta
prima verso ovest per sabbia e fra enormi
blocchi di lava in direzione della forcella fra
il Parinacota e il Pomerape. Da qui poi a
zig-zag a fatica su per pietraie e sabbia lungo
gli interminabili pendii del vulcano. A
5500-5700m comincia la neve "penitente",
così non a caso viene chiamata in spagnolo, un
labirinto di infinite gugliette bizzarre di neve
ghiacciata alte anche ben oltre il mezzo metro. Procedere
in questo labirinto a queste quote diventa un
martirio.
Finalmente alla fine dell'interminabile
pendio poi si raggiunge il bordo del cratere. Lo
sguardo nell'enorme buco profondo ben 200 metri insieme alla quota
oltre i 6000 metri è da mozzafiato! Ancora però
non siamo arrivati. Dobbiamo proseguire
verso nord per raggiungere la cima: non è molto
distante, ma a queste quote, dopo otto ore di
cammino, il passo si fa sempre più lento...
E poi finalmente la vetta con l'affascinante
panorama, le lucenti cappe bianche dei vulcani,
particolarmente quelle del Sajama e del vicino
Pomerape, il gemello del Parinacota, ... lo sguardo
all'orizzonte verso l'infinito altipiano boliviano...
Termpo di salita: ca. 8 ore dal
campo base
Discesa: Lungo la via di salita.
A prescindere dai faticosi passaggi nella neve "penitente",
per i sabbiosi pendii si scende velocemente,
cosicché una discesa in buone condizioni può
essere fatta anche in appena 2 ore.
Distlivello:
1.500m, per queste quote veramente tanto!
Indicazioni e difficoltà:
Il tour richiede buona condizione e
acclimatazione. La sabbia, la ghiaia, le
pietraie e soprattutto la neve "penitente"
rendono faticosissima la salita. Non ci sono
difficoltà tecniche. Ramponi leggeri e
bastoncini sono in ogni caso d'aiuto.
Una salita diretta, senza utilizzo del campo
base è possibile, anche se sconsigliabile da un
punto di vista dell'acclimatazione e per il
notevole dislivello.
La montagna spesso è soggetta a forti venti e
freddo.
Attenzione, la zona, se si prescinde dalla neve
oltre i 5500m, è priva d'acqua, che pertanto
dev'essere procurata direttamente a Sajama.
Altra via di salita: Dal
versante cileno - Parco Nazionale Lauca -
raggiungibile o da Arica (Cile), o dalla Bolivia
per il valico di Tambo Quemado a una ventina di
chilometri da Sajama. Dal paese Parinacota fra i
due laghi Lago Chungara e Cotacotani una
stradina porta al campo base a 4500m posto sulla
riva del lago Laguna de Cotacotani (raggiungibile
con una fuoristrada). Da qui a est al campo alto
a 5300m e per il versante SO si prosegue fino in
vetta. (Ramponi ed evtl. anche una corda -
piccoli crepacci)
Periodo migliore: luglio -
settembre
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